lunedì 29 dicembre 2008

Piccadilly Line, di Fabio Capello




Si chiama Fabio Capello ed è medico e scrittore. Nasce nel 1975 e viaggia in tutto il Mondo, seguendo l'interesse profondo per le problematiche dell'infanzia e dei Paesi in via di sviluppo. Dal 1997 al 2004 è redattore per il periodico "Il Commensale"; pubblica nel 1997 il romanzo per ragazzi "Le terre dei Santilla", nel 2001 il reportage "Myanmar: l'ultima frontiera", nel 2005 i racconti "Stuttgart" e "Il profumo del mare", nel 2006 "Forse domani" con Edizioni Creativa.


Per la collana Piccole Storie ha proposto "Piccadilly Line", una raccolta di racconti che mi ha incantata: parla d'amore e di vita e ha uno stile unico, prezioso. Sono sicura che il suo libro affascinerà e sarà amato all'istante, come dovrebbe accadere con i testi che restano e aggiungono qualcosa all'esistenza.


Ecco la quarta di copertina:


"Che cos’è l’amore? È a questa domanda che cerca di rispondere il viaggio di otto storie che si snoda tra le stazioni della linea più nota del sottosuolo di Londra. Milioni di abitanti che si incontrano per un solo istante. Ognuno con la sua vita e il suo passato, che per un momento si fondono con quelli dei compagni di viaggio, incontrati per caso, che cesseranno di esistere quando le porte del treno si chiuderanno alle loro spalle.
Ogni storia segna e senza volerlo spinge ognuno ad essere là, in quel momento, e inevitabilmente a essere parte di una nuova storia più grande, che come tutte le altre attende solo di essere raccontata.
La domanda però alla fine rimane, perché "l’amore in realtà non può essere compreso, né racchiuso, né definito propriamente. Perché è il più improbabile degli eventi, eppure accade in ogni momento".





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